La desertificazione

DesertificazioneLa desertificazione rappresenta il degrado delle terre aride, semi-aride e sub-umide secche attribuibile a varie cause, tra cui le variazioni climatiche e le attività umane.

In pratica, si manifesta con la diminuzione o la scomparsa della produttività e complessità biologica o economica delle terre coltivate, sia irrigate che non, delle praterie, dei pascoli, delle foreste o delle superfici boschive causate dai sistemi di utilizzo della terra, o da uno o più processi, compresi quelli derivanti dall'attività dell'uomo e dalle sue modalità di insediamento, tra i quali l'erosione idrica, eolica, etc; il deterioramento delle proprietà fisiche, chimiche e biologiche o economiche dei suoli; e la perdita protratta nel tempo di vegetazione naturale (Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione - UNCCD Art 1.f).

In base ad un criterio di produttività biologica, la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Desertificazione, tenutasi a Nairobi nel 1977, adottò una definizione di desertificazione «riduzione o distruzione del potenziale biologico del terreno che può condurre a condizioni desertiche».

La Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione ha scelto di adottare una definizione di desertificazione «degrado delle terre nelle aree aride, semi-aride e sub-umide secche, attribuibile a varie cause, fra le quali variazioni climatiche ed attività umane» (UNCCD art.1.a).

La Convenzione UNCCD si prefigge di affrontare le dimensioni sociali ed economiche del fenomeno, non limitandosi solo agli aspetti ambientali o agro-forestali, ma dando grande enfasi alla crescita della capacità di pianificazione e di intervento sia a livello nazionale che a livello locale. Essa prevede la predisposizione di Piani di Azione Nazionale (PAN) finalizzati allo sviluppo sostenibile con l'obiettivo di ridurre le perdite di produttività dei suoli causate da cambiamenti climatici e attività antropiche.

La Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD) presentata nel giugno 1994 a Parigi, è entrata in vigore nel dicembre del 1996, e rappresenta la Convenzione delle Nazioni Unite con più vasta adesione. È l'unico accordo internazionale giuridicamente vincolante che collega l'ambiente e lo sviluppo alla gestione sostenibile del territorio. I Paesi affetti da desertificazione sono raggruppati in macroregioni che costituiscono i cosiddetti “Annessi”. Essi costituiscono il quadro regionale di attuazione della Convenzione:

• Annesso I Africa;

• Annesso II Asia;

• Annesso III America Latina e Caraibi;

• Annesso IV Nord Mediterraneo (oltre all’Italia, Albania, Cipro, Croazia, Grecia, Israele, Malta, Portogallo, Spagna, Slovenia, Turchia e Ungheria);

• Annesso V Europa Centrale e Orientale.

Organi della Convenzione sono la Conferenza delle Parti (COP), con il compito di regolare l’applicazione della Convenzione, costituendo così l’unico organo decisionale; il Comitato sulla Scienza e Tecnologia  (CST), che ha il ruolo di fornire alla COP le informazioni e i pareri su questioni scientifiche e tecnologiche; il Comitato per la Revisione e l’Attuazione della Convenzione (CRIC), che assiste la COP nel rivedere regolarmente l’applicazione della Convenzione, alla luce dell’esperienza maturata a livello internazionale, nazionale, sub-regionale.

Altre istituzioni della Convenzione sono il Segretariato che coordina le attività all’interno della COP, fornisce i servizi agli organi sussidiari e assiste i Paesi affetti ed il Meccanismo Globale che ha il ruolo di identificare e fornire informazioni alle Parti, alle organizzazioni intergovernative e non governative su fonti e meccanismi di finanziamento disponibili, in modo da facilitarne il coordinamento.

Le dinamiche del territorio, del clima e della biodiversità sono intimamente connesse, pertanto la UNCCD collabora strettamente con le altre due Convenzioni di Rio; la Convenzione sulla Diversità Biologica (Convention on Biological Diversity, CBD) e la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC), per affrontare queste complesse sfide con un approccio integrato e il miglior uso possibile delle risorse naturali.

L’attuale Quadro Strategico 2018 – 2030 è stato adottato nel 2017(COP13) ed è allineato all’Agenda 2030 e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Il suo focus è il raggiungimento della Land Degradation Neutrality - LDN, in linea con il target 15.3 dell’Agenda 2030 “Entro il 2030, combattere la desertificazione, recuperare territori e suoli degradati, comprese quelle affette da desertificazione, siccità e inondazioni e sforzarsi di realizzare un land degradation neutral world (un mondo con degrado del suolo neutrale). La definizione di LDN adottata dalla UNCCD è “lo stato in cui la quantità e la qualità delle risorse del territorio necessarie per supportare le funzioni e i servizi eco-sistemici e migliorare la sicurezza alimentare rimangono stabili o aumentano entro scale temporali e spaziali e ecosistemi specifici”. La Convenzione UNCCD è riconosciuta come Custodian Agency per l’attuazione del target 15.3 degli SDGs.

La sottoscrizione della Convenzione nel 1994, e la sua successiva ratifica, avvenuta con legge 4 giugno 1997, n. 170, fa rivestire all’Italia il duplice ruolo di paese “donatore” e paese “affetto” di cui all’Allegato IV “Paesi del Nord Mediterraneo” e ne definisce gli obblighi.

L’Italia come paese affetto da fenomeni di desertificazione ha l’obbligo di definire, adottare, realizzare e aggiornare il Programma di Azione Nazionale per la lotta alla siccità e alla desertificazione.

L’Italia come paese donatore ha l’obbligo di garantire il proprio sostegno alla lotta alla desertificazione nei paesi in via di sviluppo.

A livello istituzionale sono coinvolti sia il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) sia il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana (MAECI).

Il MAECI segue principalmente gli aspetti di cooperazione internazionale e nomina il Focal point della Convenzione, il quale è titolare dei rapporti tra l’Italia e la Convezione UNCCD ed ha il compito di garantire il raccordo istituzionale con i diversi attori italiani.

Il MASE cura l’attuazione della Convenzione per gli aspetti nazionali, ma nel tempo sono stati finanziati anche alcuni progetti di cooperazione l’ultimo dei quali è progetto “Creating land opportunity: Trasforming Livelihoods through Landscape Restoration in the Sahel”.

 

Convenzioni delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD)
https://www.unccd.int/

15° sessione della Conferenza delle Parti della UNCCD (COP 15 Abidjan)
https://www.unccd.int/cop15

Testi sulla desertificazione
https://www.mase.gov.it/pagina/testi-sulla-desertificazione

Progetti proposti dall’Italia per il Sahel
https://www.mase.gov.it/pagina/unccd-project-creating-lands-opportunity-transforming-livelihoods-through-landscape
https://knowledge.unccd.int/knowledge-products-and-pillars/unccd-e-library/sahel-land-opportunities-land-future

Progetti di azione locale
https://www.mase.gov.it/pagina/progetti-azione-locale

Progetti pilota
https://www.mase.gov.it/pagina/progetti-pilota

Giornata mondiale contro la desertificazione
https://unric.org/it/giornata-mondiale-della-lotta-alla-desertificazione-e-alla-siccita-17-giugno-2022/#:~:text=Giornata%20mondiale%20della%20lotta%20alla%20desertificazione%20e%20alla%20siccit%C3%A0%2C%2017%20giugno%202022

 

 

 
Relazione finale relativo all’accordo di programma MATTM/NRD “ Buone pratiche di lotta alla desertificazione”NRD – Nucleo di Ricerche sulla Desertificazione - Università di Sassari   2009
 
 
Seddaiu Giovanna, Solinas Stefania, Pisanu Pietro A., Roggero Pier Paolo.
 

Il documento rappresenta il rapporto finale delle attività svolte dal gruppo di lavoro del Nucleo di Ricerca sulla Desertificazione (NRD) dell’Università di Sassari sviluppatesi sulla base dell’accordo di programma sottoscritto con il Ministero. Lo studio costituisce uno strumento metodologico ed operativo per l’individuazione di buone pratiche per la lotta alla desertificazione ed è articolato in cinque fasi.

-FASE 1 - Individuazione di un framework concettuale per l’individuazione e la descrizione delle buone pratiche -Illustra le teorie per la definizione del modello concettuale (framework) per l’individuazione delle “buone pratiche di lotta alla desertificazione”, indicando linee guida a supporto dell’impiego del framework analitico di riferimento e la descrizione di alcuni degli strumenti operativi impiegati per la raccolta dei dati (interviste semistrutturate e focus group).
-FASE 2 - Individuazione di criteri adeguati alla definizione della “effectiveness” dell’adozione di buone pratiche -Definisce i criteri ritenuti essenziali per la valutazione delle pratiche nel contesto della lotta alla desertificazione, e riporta una lista di modelli matematici, scelti tra i più utili per la valutazione dell’effectiveness con strumenti quantitativi. I modelli sono suddivisi in categorie: gestione forestale, modelli di rischio e pericolo di incendio, modelli a scala di campo, modelli a piccola scala, modelli a scala di bacino, modelli a scala regionale (grande scala).
-FASE 3 - Raccolta e analisi della documentazione e di casi di studio relativi a buone pratiche ricollegabili ai quattro settori di riferimento definiti dalla delibera CIPE 229/99.
Descrive la raccolta, l’analisi e la catalogazione della documentazione e dei casi di studio relativi a “buone pratiche” ricollegabili ai quattro settori definiti dalla delibera CIPE 229/99.Sono state raccolte principalmente le informazioni di carattere generale dei documenti e dei casi di studio visionati e una serie di elementi utili per la descrizione delle ”buone pratiche” riguardanti il tipo di degrado ambientale e i settori produttivi a cui l’intervento si riferisce; il genere d’intervento (azione/misura), lo scopo dell’intervento (prevenzione,mitigazione,adattamento), l’attinenza con i settori contenuti nella delibera CIPE 229/99. La catalogazione dei documenti è stata attuata attraverso la costruzione di un database in formato Microsoft Access al fine di facilitare l’accesso e la ricerca delle informazioni da parte degli utenti. Per analizzare la documentazione è stato fatto uso di un sistema di 150 indicatori di cui i primi 131 corrispondono al sistema di indicatori per l’analisi del processo di desertificazione nei Paesi dell’Europa Mediterranea (indicatori DISforME) e i restanti sono stati scelti dal gruppo di lavoro NRD.Sono stati catalogati 1.496 interventi di lotta alla desertificazione riscontrati nei documenti analizzati o attuati nei casi di studio. Oltre alle informazioni di carattere generale, su un’apposita tabella, è stato riportato l’elenco delle mappe presenti nei documenti e nei casi studio, per un totale di 513 carte. 
-FASE 4 Descrizione e valutazione di situazioni esemplari di riferimento per la lotta alla desertificazione.
Contiene la descrizione sintetica, sottoforma di scheda, dei casi individuati nelle cinque regioni sensibili alla desertificazione, 4 in Puglia, 3 in Basilicata, 9 in Sardegna, 4 in Calabria e 8 in Sicilia e l’applicazione del framework concettuale a 10 casi di studio identificati come “esemplari” dal gruppo di lavoro del MATTM, ovvero:

- Uso di acque reflue per scopi irrigui ad Ostuni – Puglia
- Gestione sostenibile della risorsa idrica a Ferrandina – Basilicata
- Certificazione forestale – Sardegna
- Macalube di Aragona – Sicilia
- Gestione conservativa dell’irrigazione – Sicilia
- Forestazione nel bacino del fiume Arente – Calabria
- Conservazione colturale da grano duro a foraggere – Calabria
- Monitoraggio del recupero della vegetazione a Lampedusa
- Pianificazione partecipata della gestione del Parco delle Gravine – Puglia
- Definizione di un Piano Forestale Territoriale di Indirizzo – Basilicata

Vengono inoltre riportati i 10 principi della Certificazione di Gestione Forestale Sostenibile secondo lo standard Forest Stewardship Council (FSC) che costituisce la pratica di lotta alla desertificazione di uno dei casi proposti. 

-FASE 5 - La quinta fase riguarda la realizzazione di un glossario contenente 163 termini relativi al tema desertificazione ed al framework analitico di riferimento.


Ultimo aggiornamento 01.06.2023