Decreto clima, un primo importante passo per contrastare i cambiamenti climatici

Dai trasporti sostenibili alla riforestazione, dai green corner alla trasparenza dei dati ambientali, ecco le misure contenute

Roma, 22 novembre 2019 - Il decreto clima è il primo decreto legge totalmente ambientale realizzato in Italia. Una misura che il governo ha ritenuto urgente e necessaria.

Dati alla mano, l’Italia è purtroppo all’undicesimo posto nel mondo e prima in Europa per morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5.

Secondo un'indagine pubblicata sulla rivista The Lancet sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute, le vittime nel 2016 sono state ben 45.600.  

Tanto basta per comprendere che il clima e la qualità dell'aria sono temi che la politica non può più derogare, perché ad essere minacciata è la salute dell'umanità. 

Ad agosto 2019, l'IPCC, il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell’ONU, ha presentato il rapporto speciale su "Cambiamenti clima­tici, desertificazione, degrado terrestre, so­stenibilità del territorio, sicurezza alimentare e flussi di gas serra negli ecosistemi terre­stri" nel quale si evidenzia la stretta rela­zione che sussiste fra tutti questi fattori e le anomalie climatiche cui stiamo assistendo negli ultimi anni.

Il rapporto, realizzato da 66 ricercatori da tutto il mondo, ha messo in luce una serie di dati allarmanti ed analizzato possibili misure per ridurre le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento glo­bale. Tra queste: il ripristino del territorio e la gestione del carbonio organico nel suolo, la conservazione degli ecosistemi, la riduzione della deforestazione e del de­grado, la riduzione della perdita e dello spreco di cibo.

In questo scenario si colloca il Decreto Clima, un provvedimento che mira all'abbattimento delle emissioni e che è stato fortemente voluto dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Il decreto clima rappresenta, soprattutto, un primo passo per il contrasto ai cambiamenti climatici.

Con misure positive, concrete, destinate a coinvolgere le amministrazioni a più livelli, esperti e cittadini, punta infatti al cambio di paradigma culturale volto alla protezione dell’ambiente e della biodiversità. 

Il decreto interviene con misure urgenti in tutti i settori conside­rati vulnerabili ai cambiamenti climatici: acqua, agricoltura, biodiversità, costruzioni ed infrastrutture, energia, preven­zione dei rischi industriali rilevanti, salute umana, suolo ed usi correlati, trasporti. La logica è quella di incentivare comportamenti ed azioni virtuose programmando una serie di interventi a più livelli, idonei a coinvol­gere tutti gli attori responsabili (e quindi le amministrazioni ma anche i cittadini).

Di seguito, i punti principali del decreto:

  • Buono mobilità: per le città e le aree sottoposte a infrazione europea sulla qualità dell’aria, sono stanziati fino a 1500 euro per la rottamazione dell’auto fino alla classe euro 3 e fino a 500 euro per i motocicli sino agli euro 2 e 3 a due tempi. Per un totale di 255 milioni di euro. Con questo bonus saranno ridotte le emissioni climalteranti, per questo può essere rinvestito in servizi ambientalmente sostenibili come abbonamenti al trasporto pubblico locale o regionale, acquisti di biciclette, utilizzo di servizi di mobilità condivisa e di altri servizi simili. Parliamo di centinaia di città, circa 25 milioni di abitanti in tutto, nelle regioni: Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.
  • Corsie preferenziali per i comuni: Istituito un fondo di 40 milioni per i comuni per la realizzazione, il prolungamento, l’ammodernamento o la messa a norma di corsie preferenziali. Questo permette al trasporto pubblico locale di raggiungere più velocemente la propria destinazione incentivando l’uso dei mezzi pubblici.
  • Trasporto scolastico ecologico – Scuolabus green: istituito un fondo di 20 milioni da destinare ai comuni per realizzare o implementare il trasporto scolastico con mezzi ibridi, elettrici per i bambini delle elementari e medie.
  • Riforestazione Urbana – Foreste urbane: 30 milioni per 2020 e 2021 per la piantumazione e il reimpianto di alberi, di silvicoltura, creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane. Gli alberi svolgono un ruolo importante per il contrasto ai cambiamenti climatici grazie al loro ruolo di stoccaggio della CO2. Più alberi meno inquinamento, e inoltre sono un alleato contro il dissesto, e per abbassare la temperatura in città grazie alle loro chiome ombrose.
  • ZEA: Nascono le Zea, cioè le zone economiche ambientali, che corrispondono ai parchi nazionali, che prevedono agevolazioni e vantaggi fiscali per i comuni ricadenti nelle aree parco e per chi volesse aprire al loro interno attività imprenditoriali, chiaramente ecosostenibili
  • Stop infrazioni per discariche e depurazioni: saranno aumentati i poteri, le risorse e gli uomini ai commissari che si occupano di bonificare le discariche abusive e la depurazione delle acque. Vogliamo così aggredire e risolvere le “storiche” infrazioni ambientali d’Italia, applicando anche alla depurazione il modello che per le discariche ha funzionato, implementandolo.
  • Programma Italia Verde: ogni anno un comitato ad hoc istituito presso il ministero dell’ambiente premierà la città Capitale Verde d’Italia, cioè la città che avrà presentato progetti di riconversione green più innovativi ed efficaci. Con un fondo di 3 milioni per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022, si darà poi la possibilità alla città di realizzare i progetti. Si vuole cosi stimolare una virtuosa competizione green nel Paese.
  • Trasparenza dei dati ambientali: i soggetti pubblici, concessionari di servizi pubblici dovranno rendere disponibili in rete, in formato aperto e accessibile, i risultati delle rilevazioni effettuati. Entro 6 mesi i gestori di centraline e di sistemi di rilevamento automatico dell’inquinamento atmosferico, della qualità dell’aria e di altre forme di inquinamento e i gestori del servizio idrico dovranno assicurare la visualizzazione delle informazioni. Il tutto confluirà in un database pubblico realizzato da Ispra con 1,5 milioni di euro.
  • Io non compro rifiuti: Finalmente parte la sperimentazione per poter dotare i negozi delle nostre città, a partire da quelli piccoli e dalle botteghe, di green corner per la vendita di prodotti sfusi, nonché per promuovere l’apertura di nuovi negozi interamente “green”. Detergenti per la casa e la persona, alimenti: i green corner saranno sempre più presenti nei negozi. Messi a disposizione 40 milioni di euro in totale divisi per ciascuna di due annualità, quindi per i commercianti, fino a 5mila euro per ciascuno, per la realizzazione dei “Green Corner”. Vogliamo alimentare il mercato dei prodotti sfusi e alla spina. Gli imballaggi sono spesso necessari, ma quando non servono perché comprarli? Con questa norma andiamo a ridurre la quantità di imballaggio “usa e getta” che entra nel ciclo dei rifiuti.
  • Campagna di informazione: Con circa 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021, 2022, si vuole incentivare una diffusa campagna di informazione green nelle scuole. Il fondo è destinato a finanziare progetti, iniziative, programmi, campagne. I bandi saranno preparati di concerto con il Miur.
  • Macchinette mangia plastica: con una dotazione di 27 milioni di euro si finanziano i comuni e gli esercizi commerciali della grande distribuzione che vorranno dotarsi di macchinette cosiddette mangia-plastica: cioè che raccolgono bottiglie di plastica e in cambio restituiscono un piccolo bonus  
  • Caschi verdi: prendendo a riferimento i “caschi blu per la cultura”, vengono ora istituiti i “caschi verdi per l’ambiente”, da impiegare per iniziative di collaborazione internazionale volte alla tutela e salvaguardia ambientale delle aree nazionali protette e delle altre aree riconosciute in ambito internazionale per il particolare pregio naturalistico, con uno stanziamento di complessivi 6 milioni di euro.
  • Trasformazione del CIPE in CIPESS: a decorrere dal 1° gennaio 2021 il Comitato interministeriale per la programmazione economica assume la denominazione di Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), al fine di valorizzare gli aspetti ambientali nelle decisioni di politica economica.
  • Fondo per il rimboschimento e la tutela ambientale e idrogeologica delle aree interne: viene istituito un fondo volto a incentivare interventi di messa in sicurezza, manutenzione del suolo e rimboschimento attuati dalle imprese agricole e forestali, con dotazione pari ad 1 milione per l'anno 2020 e a 2 milioni per l'anno 2021.
  • Fondo qualità dell’aria: dopo tanti anni, viene finalmente rifinanziato il fondo per la qualità dell’aria “prenotando” le risorse che affluiranno sul bilancio del Ministero dell’ambiente dalle “aste verdi”.
  • Tavolo interministeriale per l’emergenza climatica: è istituito presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il tavolo permanente interministeriale sull'emergenza climatica al fine di garantire l’attuazione del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria.

 

 


Ultimo aggiornamento 03.12.2019