Automotive: Pichetto, Italia dice no a proposta compromesso su emissioni Co2 veicoli pesanti

Automotive: Pichetto, Italia dice no a proposta compromesso su emissioni Co2 veicoli pesanti

Il Ministro al Consiglio Ambiente di Lussemburgo esprime rammarico e preoccupazione per il negoziato. “Proposta italiana mitiga impatto sociale e aiuta transizione giusta”

Roma, 16 ottobre - L’Italia esprime “profondo rammarico e preoccupazione” sull’andamento del negoziato relativo al regolamento sulle emissioni di Co2 dei veicoli pesanti. Così a Lussemburgo, nel corso della sessione dei lavori del Consiglio Ambiente, il Ministro Gilberto Pichetto.

Il titolare italiano dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica si è detto contrariato per la stesura del testo di compromesso proposto dalla presidenza spagnola, “perché fortemente sbilanciato su specifiche istanze”. “L’Italia – ha ricordato Pichetto – ha presentato una proposta che consente di contabilizzare il contributo dei carburanti a zero-basse emissioni all’interno del regolamento (CCF)”. “Una flessibilità – ha osservato il Ministro - che consentirà di mitigare l’impatto sociale ed economico, e che aiuterà il settore nella transizione equa e giusta, senza, tuttavia, minare l’obiettivo di incentivare la penetrazione sul mercato delle tecnologie più efficienti in termini di emissioni”.

“Non intendiamo – ha chiarito Pichetto - annacquare l’ambizione del Regolamento, ma facilitare la decarbonizzazione del settore”. Con il nuovo testo di compromesso, ha spiegato ancora il Ministro, si “creano profonde distorsioni del mercato” e “riteniamo che attualmente non ci siano condizioni abilitanti adeguate, soprattutto in termini di sviluppo delle infrastrutture e aumento dei prezzi per l’acquisto di veicoli a zero emissioni, che consentano il raggiungimento di obiettivi di riduzione”.

Pichetto ha spiegato infine che l’Italia “è pronta, in spirito costruttivo a lavorare ulteriormente sul testo per giungere ad un compromesso solido e condiviso da parte di tutti gli Stati membri”, suggerendo di modificare la nostra proposta limitando l'applicazione del meccanismo CCF solo al periodo di transizione, cioè fino al 2036.


Ultimo aggiornamento 16.10.2023