Accordo triangolare Italia Francia Svizzera Lupo nelle Alpi


Nel corso del 2005, Francia, Italia e Svizzera hanno attivato una forma di cooperazione transfrontaliera sul lupo nelle Alpi finalizzata alla gestione della popolazione di lupo alpina.
Obiettivo strategico è riconoscere la popolazione di lupo alpino come una entità già consolidata e distinta dalle altre popolazioni limitrofe e garantirne la conservazione nel quadro dello sviluppo sostenibile delle aree rurali, promuovendo la coesistenza tra lupo e attività antropiche, attraverso la collaborazione dei tre Paesi in cui la popolazione di lupo è presente (Italia, Francia, Svizzera).
La priorità politica è rafforzare e consolidare la cooperazione internazionale tra Italia Francia e Svizzera per la gestione e conservazione di specie di fauna selvatica con area di distribuzione transfrontaliera.

 

Comunicato Congiunto


Prendendo atto delle raccomandazioni espresse dal Comitato Permanente della convenzione di Berna, nelle quali si richiede ai Paesi direttamente coinvolti, nello specifico Italia, Francia e Svizzera, di promuovere una serie di azioni per la conservazione del lupo nelle Alpi Occidentali e di collaborare ad una gestione congiunta della popolazione di lupo alpino, stabilendo adeguate strutture e contatti tecnici e politici,

consapevoli del fatto che le politiche di conservazione dei tre stati hanno il comune scopo di ripristinare e preservare popolazioni vitali di lupo nelle Alpi in coesistenza con l’uomo, ed in particolare con l’agricoltura montana, che la naturale ricolonizzazione del lupo nell’arco alpino non deve essere ostacolata, che le azioni di conservazione devono essere focalizzate a livello di popolazione e per tale motivo la cooperazione transfrontaliera tra i tre Paesi deve essere rafforzata, che è necessario preservare l’utilizzazione adeguata delle Alpi mediante l’allevamento del bestiame

i rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente di Italia, Francia e Svizzera si sono incontrati ed hanno prodotto un protocollo di accordo internazionale.

In base a tale accordo, l’Italia, la Francia e la Svizzera si impegnano ad organizzare periodici incontri ufficiali per lo scambio di programmi, studi legislativi ed esperienze, a promuovere scambi di pubblicazioni ed altre informazioni di natura tecnico-amministrativa e regolamentare, a favorire interscambi di personale tra i tre paesi al fine di facilitare le attività di ricerca, ad aderire a programmi di conservazione per il lupo in zone di frontiera. Inoltre, nel caso in cui, in deroga al regime di protezione del lupo imposto dalla Convenzione di Berna, i Paesi adottino attività di controllo, Italia, Francia e Svizzera si impegnano ad informare preventivamente i paesi confinanti circa le misure che si intendono adottare per la gestione del lupo e le informazioni sulla motivazione degli interventi, e ad assicurare una costante e pronta comunicazione degli eventuali abbattimenti da realizzare e realizzati.

Per la realizzazione delle attività e degli impegni internazionali previsti dal protocollo di accordo, Italia, Francia e Svizzera hanno istituto un Comitato Permanente per la gestione del lupo nelle Alpi formato dai rappresentanti delle autorità nazionali, ed un gruppo tecnico formato da ricercatori ed esperti che si occupino degli aspetti scientifici e tecnici che riguardano la gestione del lupo nelle Alpi, anche in relazione con gli aspetti agropastorali.
Tra i partecipanti italiani ai tre gruppi, sono stati individuati i seguenti referenti:

  • Dott. Aldo Cosentino (Arch. Pier Luigi Fiorentino in sua assenza) per il Comitato Permanente per la gestione del lupo nelle Alpi;
  • Dott.ssa Francesca Marucco per il Gruppo tecnico per la ricerca ed il monitoraggio;
  • Dott.ssa Livia Mattei per il Gruppo tecnico incaricato degli aspetti agro-pastorali.

 


Ultimo aggiornamento 27.09.2013