Il 2015 segna un punto di svolta nelle politiche di cooperazione internazionale indirizzate a promuovere uno sviluppo sostenibile.

Nel giugno 2015, al Vertice del G7 di Elmau, i sette Paesi (Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti) hanno annunciato un accordo per una riduzione delle loro emissioni compresa tra il 40 e il 70 per cento rispetto ai livelli registrati nel 2010, che dovrà essere raggiunto entro il 2050. A luglio, ad Addis Abeba, la Terza Conferenza Internazionale sul finanziamento allo sviluppo ha adottato una piattaforma d’azione che prevede un rinnovato impegno degli Stati a incrementare la finanza pubblica e privata per attuare gli obiettivi della comunità internazionale di sviluppo sostenibile. A settembre, l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile ha stabilito i nuovi obiettivi globali integrando la dimensione ambientale, sociale ed economica. A dicembre, la 21° Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, per la prima volta, ha stabilito una causa comune da perseguire: contenere la temperatura al di sotto dei 2° C e ottenere una trasformazione delle economie rendendo, tutti i flussi finanziari compatibili con l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.

E’ questo lo scenario internazionale che fa da sfondo al rinnovato impegno del MATTM nell’ambito del coordinamento nazionale guidato dalla Farnesina volto a promuovere, non solo una migliore sinergia tre le attività di cooperazione delle diverse istituzioni e amministrazioni italiane, ma anche una crescente interazione tra il “Sistema Italia” e le istituzioni del polo romano delle Nazioni Unite: FAO in primis, ma anche World Food Programme (WFP), l’International Fund for Agricultural Development (IFAD) e International Development Law Organization (IDLO).

L’obiettivo prefigurato dal Ministero degli Esteri e della cooperazione Internazionale (MAECI), anche alla luce dell’eredità dell’EXPO2015 di Milano e del ruolo centrale che da qui al 2030 le istituzioni delle Nazioni Unite con sede a Roma avranno nel perseguire i Sustainable Development Goals, è quello di promuovere il ruolo dell’Italia come paese leader nella sicurezza alimentare e nutrizionale.

La sicurezza alimentare e nutrizionale è infatti essenziale per la stabilizzazione del Mediterraneo e dell’Africa. Circa il 70% della popolazione nei paesi meno sviluppati vive in aree rurali e dipende per la sua sopravvivenza dall’agricoltura. Migliorare la produttività dei sistemi agricoli e la resilienza delle risorse e degli ecosistemi naturali agli shock climatici è un prerequisito centrale per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la promozione dello sviluppo sostenibile in queste aree del pianeta. Solo attraverso una gestione sostenibile delle risorse naturali sarà possibile assicurare la sicurezza alimentare ad una popolazione globale in crescita, contrastare i fenomeni di emigrazione di massa legati al clima e allo stesso tempo mitigare i cambiamenti climatici attraverso servizi eco-sistemici quali, ad esempio, il sequestro di carbonio.

In questo contesto generale e alla luce delle priorità stabilite dalla FAO per l’attuazione dei Sustainable Development Goals (nutrizione, sicurezza alimentare e lotta agli sprechi alimentari; cambiamenti climatici; programmi statistici), il MATTM, in coordinamento con il MAECI, partecipa attivamente nelle Delegazioni italiane al Consiglio e alla Conferenza della FAO. L’obiettivo è quello di favorire attività congiunte di cooperazione verso i paesi in Via di Sviluppo e allineare la posizione dell’Italia rispetto alle varie tematiche trattate in ambito FAO.

 

 


Ultimo aggiornamento 27.06.2016