La mobilità sostenibile nelle aree urbane. L’attività del Ministero dell’Ambiente

La mobilità sostenibile nelle aree urbane. L’attività del Ministero dell’Ambiente


Il tema della mobilità sostenibile sta divenendo negli ultimi anni uno degli argomenti di maggiore dibattito nell’ambito delle politiche ambientali locali, nazionali e internazionali che possiamo identificare con l’insieme di azioni volte a ridurre l’impatto ambientale derivante dalla mobilità delle persone e delle merci. A titolo orientativo si ricorda che il settore dei trasporti produce oltre il 49% delle emissioni di polveri sottili (PM10) in Italia, di cui oltre il 65% di queste deriva dal trasporto stradale. Quindi il sistema dei trasporti è considerato uno dei maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico.
 
Il miglioramento del sistema dei trasporti, in particolare in ambito urbano, rappresenta una delle priorità per i paesi che vogliono favorire una migliore qualità della vita dei cittadini, in termini di relazioni sociali e culturali, in ambito locale, nazionale e internazionale e nel creare nuove opportunità economiche.
 
Le aree urbane si vanno sempre più qualificando come ambienti dove si lavora, ci si muove, si fanno affari e dove la vita è regolata dalla funzionalità dei servizi pubblici ma anche dai nuovi stili di vita dei singoli cittadini legati ad esempio al tempo libero.
La mobilità urbana è diventata una delle più grandi opportunità di sviluppo e nel contempo fonte di problemi della vita contemporanea, il cui maggiore fattore strutturale è legato ai cambiamenti della morfologia urbana e alla trasformazioni dell’intero sistema urbano nel suo complesso.
Il traffico urbano è senza dubbio uno dei principali problemi della nostra epoca e le sue conseguenze si ripercuotono su molteplici aspetti della vita degli individui.
 
I “costi esterni” pagati dalla comunità, generati dal traffico urbano, possono infatti essere tradotti in termini di:
 
-          emissioni di gas serra
-          inquinamento atmosferico
-          inquinamento acustico
-          congestione da traffico
-          incidentalità
-          consumi energetici.
 
Il traffico delle nostre città è un problema economico, in termini di consumo di risorse non reintegrabili.
 
E’ un problema ambientale, perché genera effetti negativi in termini di emissioni inquinanti con ripercussioni sulla salute del pianeta e della popolazione.
 
E’ un problema sociale perché incide gravemente sulla qualità della vita e sulla sicurezza dei cittadini.
 
Per contrastare tutto questo, in generale, occorre stimolare una politica basata su obiettivi comuni da raggiungere e i risultati da realizzare sul territorio, in cui tutti i soggetti coinvolti, quali ad esempio pubbliche amministrazioni, regioni, enti locali, sistema delle imprese, possano contribuire all’utilizzo efficiente delle risorse ed alla condivisione degli obiettivi e degli strumenti per aumentare l’efficacia degli interventi da realizzare. Ma anche i cittadini devono essere sensibilizzati e coinvolti attraverso proposte alternative volte a stimolare la consapevolezza di scelte più opportune nel muoversi in città. È necessario diffondere una vera e propria cultura della mobilità sostenibile per promuovere e sperimentare nuove modalità di trasporto con particolare attenzione ai contesti urbani.
 
In tale ambito il Ministero dell’ambiente ha supportato dal 1996 ad oggi, la realizzazione di oltre 556 interventi, per una spesa complessiva di più di 600 milioni di euro, finalizzati alla progressiva riduzione dell’utilizzo del mezzo privato motorizzato ed a favore di modalità di trasporto orientate alla salvaguardia dell’ambiente, ed in particolar modo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico derivante dal traffico veicolare.
 
Tutto ciò attraverso specifici programmi di cofinanziamento, tra cui il più recente è il Fondo per la mobilità sostenibile, rivolti ai Comuni, quali soggetti istituzionalmente competenti nella realizzazione delle politiche di mobilità urbana, tenendo conto delle esigenze delle aree urbane italiane, attraverso un confronto con l’ANCI. I Comuni che hanno beneficiato dei programmi di cofinanziamento hanno quindi potuto usufruire negli anni di un sostegno aggiuntivo per la realizzazione delle proprie politiche di mobilità sostenibile, con l’obiettivo di massimizzare i benefici ambientali.
Con i numerosi programmi avviati, il Ministero ha perseguito obiettivi quali il potenziamento del trasporto pubblico locale, la messa in circolazione di veicoli a basso impatto ambientale, la promozione di sistemi di mobilità alternativi quali la bicicletta, la razionalizzazione dei processi di distribuzione delle merci in ambito urbano, la promozione di servizi di trasporto flessibile, la diffusione del servizio di carsharing.
 
Con l’istituzione nel 2010 del Tavolo tecnico per la mobilità sostenibile, richiesto del Ministero dell’Ambiente alla Conferenza Stato-Città ed Autonomie Locali, si è avviato un confronto tra i Comuni e le istituzioni competenti sulle politiche di mobilità urbana sostenibile, allo scopo di favorire lo scambio di buone pratiche, divulgare le priorità politiche dei Comuni nel settore della mobilità urbana, condividere i criteri e le modalità per la valutazione dell’efficacia degli interventi.

 


Ultimo aggiornamento 26.09.2013