Fauna saproxilica

Le foreste sono sistemi complessi e dinamici, in cui tutte le fasi del ciclo biologico delle specie hanno una funzione nell’ecosistema. In particolare, la componente arborea riveste ruoli ecologici distinti, ma tutti cruciali, durante le diverse fasi del ciclo vitale e ben oltre la durata della vita biologica degli individui. Gli alberi senescenti cavi ed il legno morto nelle sue diverse componenti: alberi morti in piedi, a terra, costituiscono elementi fondamentali dell’ecosistema forestale, fornendo substrato, nutrimento e rifugio per innumerevoli specie. Si stima che circa il 30% della biodiversità complessiva di un ecosistema forestale sia dipendente dal legno morto.

Una componente faunistica d’importanza primaria, legata al legno morto, è costituita dalle specie invertebrate ed in particolare dagli insetti saproxilici, cioè quelle specie legate almeno in uno stadio del proprio ciclo vitale, al legno deperiente o morto di alberi senescenti e/o a tronchi e rami caduti e/o ad altri organismi saproxilici.

Numerosi sono i documenti che indicano che tra le componenti della fauna forestale le specie saproxiliche sono in forte declino a causa di un’antica e sistematica gestione forestale, basata su tagli a ciclo breve e tendente ad eliminare il legno morto in bosco.
I dati a livello europeo e nazionale concordano, delineando un quadro preoccupante, come si evince dalla recente pubblicazione della lista rossa europea delle specie saproxiliche (European Red List of Saproxylic Beetles, IUCN 2010, pdf, 2.137 MB) e a livello nazionale, dall’ultimo rapporto sulla “Attuazione della Direttiva Habitat e stato di conservazione di habitat e specie in Italia (pdf, 2.069 MB)” (DPN, 2008), da cui risulta che gli invertebrati saproxilici sono un gruppo di specie particolarmente minacciato. Fra le specie di insetti Coleotteri della fauna italiana inseriti negli allegati II e IV della Direttiva Habitat, 9 su 11 sono saproxiliche.

La Direzione per la Protezione della Natura e del Mare ha affidato la realizzazione delle “Linee guida per il monitoraggio e la conservazione dell’entomofauna saproxilica” (zip, 35.198 MB) al Centro Nazionale Biodiversità Forestale “Bosco Fontana” di Verona (CNBFVR), struttura del Corpo Forestale dello Stato specializzata nel monitoraggio e nella conservazione degli invertebrati. Il progetto è stato condotto in collaborazione con il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” dell’Università “Sapienza” di Roma.

Questo documento nasce con lo scopo di colmare, almeno parzialmente, le lacune conoscitive sullo stato di conservazione ed il monitoraggio dell’ecosistema forestale, contribuendo all’attuazione delle Raccomandazioni del Consiglio d’Europa in materia di conservazione delle foreste vetuste (Recommendation N° R (88) 11) e della fauna saproxilica (Recommendation N° R (88) 10), nonché della normativa nazionale e internazionale (Direttiva Habitat e DPR 357/97, Protocollo di Kyoto, DL 227/2001).

Linee guida per il monitoraggio e la conservazione dell’entomofauna saproxilica (zip, 35.198 MB)

 


Ultimo aggiornamento 18.10.2016