Inquinamento: contaminazione da petrolio in Val d'Agri, 5 funzionari sospesi

Roma, 6 Maggio 2019 -  Cinque componenti del Comitato tecnico regionale della Basilicata sono stati sospesi per otto mesi dal servizio su decisione del gip del Tribunale di Potenza, nell'ambito dell'inchiesta sulla "contaminazione del reticolo idrografico" adiacente al Centro Oli di Viggiano dell'Eni a causa dello sversamento, avvenuto circa due anni fa, di 400 tonnellate di petrolio. L'ordinanza del giudice per le indagini preliminari è stata eseguita questa mattina dai Carabinieri del Noe, su disposizione della Procura della Repubblica di Potenza. I funzionari sono indagati per concorso in falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici e concorso in abuso d'ufficio.

Si tratta di un provvedimento emesso nell’ambito del procedimento che, nelle scorse settimane, aveva portato alla misura cautelare nei confronti dell’allora responsabile del centro oli di Viggiano.

 Le indagini, coordinate dalla Procura di Potenza  e svolte dai Carabinieri del Noe, a seguito di uno sversamento di greggio dai serbatoi del Centro oli di Viggiano nelle falde acquifere sotterranee, con la contestuale compromissione delle matrici ambientali ‘sottosuolo’ e ‘’acqua superfciale’, hanno rilevato che i componenti del Comitato tecnico regionale non sono intervenuti nei confronti dell’Eni per far rispettare le loro stese disposizioni che prevedevano una maggiore frequenza nei controlli sui serbatoi del Centro Oli e di valutare l'ipotesi di dotare i serbatoi stessi di doppiofondo.

Lo sversamento di petrolio era stato qualificato come "incidente rilevante" dal Ministero dell'Ambiente e aveva causato la contaminazione e compromissione di 26.000 metri quadrati di suolo e sottosuolo dell'area industriale di Viggiano e del reticolo idrografico a valle dell'impianto.

 

 

 

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Ultimo aggiornamento 06.05.2019